Calcata Fotografia

Carmen Decembrino

Carmen Decembrino. Classe 1981, pugliese di nascita, milanese di adozione, è un architetto, visual artist / art director e docente che utilizza la fotografia come strumento costante di indagine progettuale. Interessata all’interazione sinestetica tra il suono e le immagini statiche e/o in movimento, la sua ricerca investiga la capacità di creare lavori multimediali / esperienze multisensoriali - che combinano musica, poesia, letteratura, fotografia, video - con il focus primario sull’utente finale. Ha al suo attivo mostre personali e collettive, e ha esposto alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2010 e nel 2012.

Deserto rosa - “C’è qualcosa di terribile nella realtà ed io non so cos’è, nessuno me lo dice.” (Monica Vitti in Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni). La riserva naturale Saline di Margherita di Savoia, è un’area naturale protetta della Puglia e le sue saline che si affacciano sull’Adriatico sono le più grandi d’Europa e le seconde nel mondo. Il senso di alienazione tangibile nelle nostre metropoli contemporanee, in questo luogo, paradossalmente, trova la sua estensione naturalistica. Il sentirsi avulsi rispetto al territorio antropizzato in una dimensione sospesa dove il panorama industriale urbano viene sostituito da cattedrali di sale e scheletri di dinosauri post-industriali, diviene un luogo, però dove - come affermerebbe David Lynch – “perdersi è meraviglioso”. Quel trascinarsi sconclusionati, estraniati, parendo gli unici ad avvertire una crisi che sta investendo tutti, compresi coloro che non se ne accorgono, trova il suo anestetico nel cromatismo impressionabile attraverso la modulazione della Luce, che rende l’impressione della vita, dove è possibile recuperare una dimensione più intima e assoluta delle cose. La serenità del rosa in tutte le sue sfumature espressive, memore dei toni e suggestionata dalle atmosfere del periodo a colori di Michelangelo Antonioni, domina il paesaggio riportando in vita i dormienti.

Perdersi nel nulla. Tra le cattedrali del deserto. Perdersi, per ritrovarsi, dunque.