Calcata Fotografia

Claudio G. Pisani

Claudio Pisani. Nato a Roma nel dicembre del 1959. Corso di fotografia professionale serale presso l’Istituto europeo di design di Roma. 1980-1981; corso di fotografia professionale mattutino presso Il laboratorio della fotografia, libreria Vecchia Talpa a Roma 1980-1981. Personali: 1983, galleria “Il Fotogramma”, Roma, presentata da Wladimiro Settimelli; 1984 galleria “Diaframma-Canon”, Milano, presentata da Marina Miraglia; 1985, galleria “Ricerca Aperta”, Milano, con recensione di Gabriele Perretta, replica della mostra di Milano. Collettive: 1984, “Sala Uno”, Roma, Caviale: Uso e Abuso della Fotografia; 1985 al “Ferro di Cavallo”, Epidermica: 22 fotografi per il nudo, con replica nell’86 al foyer del teatro Nuovo di Torino; 1986, “Puebla”, Citta del Messico, Autori contemporanei italiani, 1986, galleria “Il Fotogramma”, Roma, D’apres Man Ray, replica a Calcata; 1988, “Il Diaframma”, Savona, 20 anni di fotografia italiana, sezione ricerca; 1992 “Il Diaframma”, Milano, 25 anni di fotografia italiana; 1993, donazione fotografica Museo d’Arte Contemporanea di Bergamo: foto su porcellana. Ha pubblicato su copertine e controcopertine della rivista Frigidaire e nel numero 46 (1987) de L'Espresso. Dal 1990 ad oggi si dedica alla fotografia di ricerca.

 

“Alighiero e Boetti” e il suo Doppio - La composizione è un omaggio all’artista Alighiero Boetti, ritratto dall’autore nel giugno del 1984 a San Benedetto del Tronto. “Il mio intento è stato quello di creare un’opera concettuale seguendo le strade percorse dall’artista Alighiero Boetti che separava il nome dal cognome con una volontà di riconoscere e mostrare le svariate identità interiori di ognuno di noi. Alighiero - positivo in alto, giorno; negativo in basso, notte. Boetti - positivo ribaltato in alto, giorno; negativo ribaltato in basso, notte. Nel quadrato le 4 immagini diventano 1 per essere riproposte varie volte nel formato finale di 100 x 100 cm fino a formare nel suo complesso una geometria al primo sguardo astratta per poi rilvelarsi man mano che lo sguardo si avvicina al quadro l’immagine di un uomo sorridente.