Leonardo Cuccia. Nato a Rimini nel 1989, vive lì fino al periodo degli studi universitari: inizialmente a Bologna presso il Dams e poi all’Isia di Urbino. Fra questi due percorsi, una permanenza di sette mesi presso l’isola di Malta, dove muove i primi passi nel campo della fotografia. Fortemente interessato al rapporto fra mente, corpo e oggetti, fotografa sia in pellicola che in digitale e se sprovvisto di meglio anche con il telefono.
Ordini artificiali - “La regolarità è segno di intenzionalità: il fatto che le cicatrici siano ripetute mostra che sono ripetibili e che appartengono alla cultura più che alla natura”. Le parole che usa Ernst Gombrich ne Il senso dell’ordine per descrivere i tatuaggi, muovono una riflessione su quanto avviene fra mente e corpo in determinati contesti culturali. Anche il grande investigatore dell’arte tribale Franz Boas […] si domandava perché gli elementi geometrici ricorressero con tanta frequenza nell’ordine artificiale, dato che, come egli dice: “Essi si verificano in natura con tale rarità che invero ben difficilmente hanno la minima possibilità di imprimersi sulla mente”. Le cose sensibili si distribuiscono in natura in maniera totalmente casuale, seguendo le leggi dell’entropia e del disequilibrio: riconoscere le forme in questo mare tumultuoso di elementi fa parte del processo fotografico, e come esso si regge sulla libertà dell’occhio. Sono anzi forse lo stesso identico procedimento, grazie al quale vita e morte, luce ed ombra, ordine e caos, si incontrano per generare la parola.