Patrizia Savarese. È nata a Roma, frequenta la facoltà di Architettura negli anni ‘70 e si diploma allo Ied in Architettura e successivamente in Fotografia. La capacità progettuale acquisita negli studi di architettura e design l’accompagnano nei 36 anni di professione come fotografa. Negli anni ‘80 si afferma come una delle migliori fotografe-rock, mentre inizia anche a lavorare nella moda, per i principali settimanali italiani, per la pubblicità. Dal ‘97 lavora con personalissima visione sul tema dell’acqua, con numerose mostre in Italia, Germania e Francia, vari calendari d’autore, e workshop nei principali festival di fotografia. Il Corriere della Sera nel 2008 la inserisce nella collezione ‘Foto Box’ con le immagini dei più grandi maestri della fotografia internazionale. Ha insegnato allo Ied e in alcuni workshop al ‘Tff’ di Massa Marittima. A partire da agosto 2011 è rappresentata dall’agenzia americana Getty Images e lavora spesso con il food.
Meditazioni zen - La catalogazione di forme e colori è un esercizio alla calma e, unito alla ricerca grafica, è un training creativo. Quasi un’antica pratica magica per comporre ‘mandala’ naturali, o piccoli giardini zen. Penso agli antichi erbari, compendi di forme e virtù, e compongo mini collezioni con uno sguardo che va oltre la quotidianeità dell’oggetto. E riporto qui qualcosa che scrissi per un’intervista di anni fa, con Nikon: “Mi piace l’intreccio tra razionalità e istinto, partire da uno per lasciarsi trasportare dall’altro, in galleggiamento virtuale, in assenza di gravità. Rincorrere evanescenti e sottili sortilegi di luce qua e là, punti e linee, piccole architetture dello spazio...”. E oggi, ascoltare l’essenza tra me e le cose, catturarla in uno scatto, rassicura l’ansia, una specie di meditazione zen.